Il martello che batteva forte sul legno, le urla della donna e le sue ossa che cedevano e si frantumavano in quell'atroce supplizio.
Tutto questo risuonava nella testa di Gwen, in modo sempre più insopportabile, mentre Elv ora la baciava sul collo, giocando con la sua lingua sulla pelle di lei.
"Ohhh, Gwen..." disse lui gemendo, mentre le faceva divaricare le gambe per sdraiarsi tutto sopra di lei.
In quello stesso frangente Destresya era con l'uomo di nome Roilgim nel bar dell'albergo.
"Non è una storia facile da raccontare..." lui guardandola "... io... vengo da molto lontano... e non sono ciò che lei crede..." sorseggiò la birra "... sono un galeotto... un prigioniero..." fissandola per capire la sua reazione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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