Talia era in quella sfarzosa stanza con quell'ancella.
"Milady..." disse questa "... il mio padrone non è qui e non so come condurlo qui da voi o come procurarvi udienza presso di lui."
"Va pure, mi occuperò io della nostra ospite."
Disse Ermaus, appena entrato nella stanza, alla sua ancella.
"Spero che quel lieve malore sia scomparso, milady." Disse poi rivolgendosi a Talia. "Ho sentito che chiedevate di me... bene, in cosa posso servirvi?"
Intanto, il Cavaliere Verde ascoltava le forti parole di Polgara ed assistiva al magico sacrificio di Elisabeth.
Si adagiò allora presso un robusto albero e conficcò la spada nel terreno, appoggiandosi poi sulla sua elsa.
"Il sacrificio... la paura... il dolore..." disse come se pensasse ad alta voce "... quando si è nel peccato occorre forza e penitenza... e resistere alla tentazione della disperazione..."
Guardò poi Elisabeth ed aggiunse:
"Amore è perfetto e tale è la sua arte... ma se egli è re, allora qualcuno lo ha reso tale, incoronandolo... e voi, milady... ditemi... è più grande un re oppure chi dice all'altro tu sei re? E se Egli è più grande del re, allora anche quest'ultimo deve sottostare alle Sue leggi. Poichè sono quelle stesse leggi che lo hanno reso re."
Poi si alzò ed estrasse la sua spada dal terreno.
"Milady..." disse poi rivolgendosi a Polgara "... non è stato il vostro sangue a salvarlo... ma il battito del vostro cuore... un eterno e dolce battito può donare la vita... seguite sempre il vostro cuore, esso non vi mentirà mai..."
E detto questo sparì nei meandri della misteriosa selva.
Guisgard però era stremato.
Quel duro scontro lo aveva reso molto debole.
Fino a quando, vinto dalle ferite per il combattimento, perse conoscenza e cadde a terra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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