“Sì è un simbolo esoterico che, combinazione, era inciso anche sulla fronte dell’ometto lì seduto!” dissi bisbigliando, prima che la voce dell’uomo mi fece gelare il sangue.
Non so per quale motivo, ma il vecchio sembrò particolarmente ostile nei nostri confronti, tanto che continuò a sostenere che non potevamo permettercelo.
“Cosa ti salta in mente?” gli domandai quando mi definì ‘la sua ragazza’.
Quella diatriba era sì singolare, ma io non avevo intenzione di subire la follia del mercante quindi, cercando di essere più disinvolta possibile e non farmi notare, feci un piccolo incantesimo sull’uomo, sperando di spingerlo ad essere onesto.
Poi mi avvicinai al bancone.
“Per quale motivo non vuole vendercelo?” domandai schietta.
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