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Vecchio 06-05-2010, 01.54.55   #590
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Hastatus giaceva inginocchiato nel bel mezzo della navata.
Raimbow e Cavaliere25 lo raggiunsero per aiutarlo.
Llmrei era invece immobile e fissava compiaciuta il lieto esito di quella battaglia.
"Sono una donna" cominciò a dire guardando Hastatus "che condivide con voi e con gli altri gli incanti di questo luogo."
"Siete stato risparmiato" intervenne il Cavaliere Rosso fissando Hastatus "poichè mi è sta chiesta pietà invocandomi per nome. E la misericordia è la legge di Dio. E di conseguenza è anche la nostra."
"Ora, amici miei..." si alzò dal suo seggio Alcibiades prendendo la parola "... c'è da placare il terzo cavaliere... il Cavaliere Bianco..."
"Ma chi sono in realtà questi misteriosi cavalieri?" Chiese Llamrei. "E perchè sono così determinati ad attaccarci? Di chi sono i servitori?"
Alcibiades chinò il capo come se stesse riflettendo.
"Eppure tutte queste risposte non erano lontane da voi..." cominciò a dire "... quel libro che trovaste al castello e che ora portate sempre con voi... in esso ci sono tutte le risposte..."
Llmrei allora lo estrasse e ne lesse il titolo ad alta voce:
"La Giostra dei cavalieri di Amore..."
Fissò allora Raimbow, Hastatus e Cavaliere25.
"Cosa ne pernsate voi?" Chiese rivolgendosi ai suoi 3 compagni.



Intanto, Elisabeth era in compagnia di quel biondo fanciullo.
"Questa selva non è opprimente..." disse guardandosi intorno "... spesso vi giungono le anime dall'Aldilà... e qui trovano sollievo... "
E ad un tratto un leggero vento cominciò a soffiare nella selva.
Un momento dopo, una fioca luce si accese tra la vegetazione.
Apparvero da questa luce tre cortesi e raffinati cavalieri.
Il fanciullo si avvicinò ai tre e cominciarono a parlare tra loro.
Poi, i tre cavalieri resero omaggio al fanciullo e svanirono nella loro stessa luce.
Il giovane allora tornò da Elisabeth e disse:
"Il cavaliere di cui domandate non è lontano... e vi sta già cercando."



Nel frattempo, al Castello del Doloroso Amore, Talia aveva finalmente rivisto Ermaus.
Questi per un istante strinse la mano di Talia, abbandonandosi ad antichi e dolci ricordi.
Un prato fiorito, la riva di un lago, due felici amanti...
L'eco del sorriso di lei, i suoi capelli al vento, le dolci sue carezze...
Ma poi, all'improvviso, Ermaus ritrasse la mano.
"Perchè siete andata via?" Chiese con rabbia. "Perchè siete ricomparsa solo ora? Tutto il mondo... potevamo avere tutto il mondo..."
Si avvicinò alla finestra.
Talia comprese che Ermaus stava soffrendo.
Poi, di scatto, lui l'afferrò e la spinse sul letto.
Era steso su di lei e le teneva strette la braccia.
"Ho cercato di dimenticarvi..." cominciò a dire fissando lo sguardo di lei "... ma il vostro fantasma mi perseguitava ogni notte... ed ogni notte eravate più bella..."
Si avvicinò quasi a sfiorarle le labbra e aggiunse:
"Ma questa notte non siete un fantasma... no, siete fatta di carne... e siete alla mia mercè... potrei avervi mille volte fino al sorgere del nuovo giorno, se solo lo volessi..."
La baciò allora con passione.
Poi, come a destarsi da tutto ciò, si alzò dal letto e la coprì con le morbide coperte.
Uscì allora dalla stanza e fissando la sua ancella disse:
"Bada a lei. Che non le manchi nulla. E trattala come se fosse la principessa di questo castello."
E se ne andò.



Intanto Perry aveva trovato ospitalità in quella capanna.
La donna la fece accomodare accanto al fuoco e preparò una tisana calda.
"Chi vi ha illuso, damigella?" Chiese la donna a Perry. "Non certo Amore... egli non mente mai..."
Un momento dopo la piccola Sophia si avvicinò a Perry, fissandola senza dire nulla.
"Uscire da questa selva è impossibile se non lo vuole il signore che la domina." Disse la donna a Perry. "Essa infatti sorge nelle sue terre..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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