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Vecchio 08-05-2010, 03.42.05   #619
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissava quel lupo che sembrava chidergli di seguirlo.
Quella selva era ricca di incanti e di misteriose ed indecifrabili figure.
Ed ora tutto nell'animo e nel cuore del cavaliere era confuso.
Aveva le gambe piegate e la mani incrociate sulle ginocchia.
Era stanco e sfiduciato. Forse anche arrabbiato.
Poggiò il capo tra le mani e fu in balia dei suoi dubbi e dei suoi tormenti...

Il Sole del tardo pomeriggio era già quasi sceso a baciare l'orizzonte ad occidente.
Il lago sembrava un grande e lucente specchio, dove il Sole morente andava a spegnere i suoi ultimi bagliori su quelle limpide acque.
"Ecco..." disse lei "... con queste erbe ho finito!"
"A cosa ti servono?" Chiese Freys, il figlio del podestà del paese.
"Ah-ah... non sai che non bisogna mai chiedere i segreti ad una maga?"
"Sei una maga?" Chiese Freys. "E da quando le maghe sono così belle? Non sono tutte brutte e racchie?"
"Quelle sono le streghe!" Rispose lei. "Noi maghe siamo giovani e belle!"
"Mi prendi in giro!" Disse Freys.
"Chissà!" Rispose lei, ridendo di gusto.
"Senti... cosa c'è tra te e quel Guisgard?"
"Perchè mi fai questa domanda?"
"Così... state sempre insieme... e tu a volte lo hai chiamato cuore..."
"Cuore è una parola affettuosa, tenera." Disse lei.
"Chiami altre persone così?" Chiese Freys.
"Tempo fa chiamavo così qualche vecchio amico... ma perchè mi domandi queste cose?"
"Allora chiameresti anche me cuore, qualche volta?"
Ma appena ebbe finito di parlare, Freys si sentì preso per la giubba e si ritrovò scaraventato a terra.
Tentò allora di rialzarsi ma si ritrovò Guisgard davanti.
"Sei il solito spaccamontagne!" Urlò Freys. "Voi gente del sud siete tutti dei villani e dei bifolchi!"
"Ecco..." ringhiò Guisgard "... ora ho due motivi per darti una lezione!"
E colpì violentemente con un bastone le gambe ed il capo di Freys.
"Fermati, Guisgard!" Urlò Polgara, tentando di fermarlo.
"Dannato!" Disse Freys mentre si teneva il capo sanguinante. "Quando lo saprà mio padre... dovrai lasciare il villaggio!"
"Ora vattene o su quanto ho di più sacro ti farò rimangiare tutto!" Ringhiò Guisgard fuori di sè. "E se ti ritrovo ancora da queste parti... ti ucciderò!"
Freys scappò via attraverso la boscaglia.
"Ma cosa diamine ti è preso?" Chiese arrabbiata Polgara.
"Lasciami in pace tu!"
"Ce l'hai anche con me? Perchè?"
"Perchè dovrei avercela con te?" Chiese lui. "Sei liberissima di fare ciò che meglio credi. Dopotutto io e te non siamo niente!"
"Lo pensi davvero?"
"Si, certo!"
"Non ci credo... io ti conosco e so che non sei sincero..."
"Tu non sai nulla di me!" Urlò lui. "Ma chi credi di essere? Parli sempre di Andromeda, Ginevra... ma loro erano donne vere!"
A quelle parole Polgara lo schiaffeggiò.
"Se tu non fossi una donna io..."
"Scusami... scusami, cuore..."
"E non chiamarmi mai più cosi! Conservalo per i tuoi amici!"
E detto questo, Guisgard corse via.



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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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