La voce della donna mi riscosse dai miei pensieri. Avevo parlato in fretta, più a me stessa che non a lei e l’avevo spaventata. Dovevo essere più cauta!
“Non badate alle mie parole precipitose…” le dissi con voce carezzevole “La preoccupazione è cattiva consigliera. E non dovete temere il coltello che vedeste poco fa, poiché esso non è un’arma di attacco ma solo un cimelio. Un oggetto…” soggiunsi in preda ad un antico ricordo, avvertendo la stoffa morbida premere contro il mio braccio “che fa sì che io non dimentichi mai che spesso il nemico più temibile è solo quello che abbiamo nel cuore!”
Gioia! pensai triste alle sue parole… Quale gioia? La vita mi aveva donato la gioia una volta sulle rive di un lago soltanto per poi togliermela di nuovo!
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
Dopo un istante l’abate entrò nella mia stanza insieme ad una donna che non avevo mai visto prima.
“Perdonatemi, padre mio, se vi ho fatto stare in pena!” dissi sorridendo al mio confessore “Non era mia intenzione darvi una preoccupazione!”
Poi mi voltai verso la donna e la osservai in silenzio… chi era quella donna? Potevamo fidarci di lei?
“Mi parlate di prudenza, signora! Credete forse che potrebbe accadermi qualcosa in questo castello?” la osservai un momento, poi soggiunsi “Perdonate, se vi sembrerò sfacciata, ma… voi chi siete?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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