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Vecchio 04-05-2021, 00.09.52   #10541
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'aria era irrespirabile.
Per Gwen ed Elv era quasi impossibile non tossire, mentre la nausea per quel fetore insopportabile era sempre più forte.
Quegli individui, dalla pelle bianca come il latte, i volti inespressivi e gli occhi senza pupille sembravano vivere come animali in quella grotta.
Continuavano a ripetere quelle parole apparentemente senza senso, come fossero scimmie ammaestrate senza sapere bene ciò che facevano.
“Si, andiamocene...” disse piano Elv a Gwen.
“La legge...” uno di quelli facendo un passo in avanti “... non berrai sangue, né mangerai carne... lui lo dice.” Fissando zio e nipote negli occhi.
Un attimo dopo 2 figure apparvero sull'ingresso dell'antro, proiettando le loro ombre fino nel fondo di quel luogo.
Erano Barber e Ludwing.
Il primo impugnava una frusta, il secondo un revolver.





Queennie, pur non fidandosi, abbassò la pistola come consigliato da Gobbo.
L'indigeno dalla pelle scura, rivestito di arcani tatuaggi e un gonnellino di pelle da cui pendeva un lungo coltello di arenaria fusa e perfettamente liscia.
“Evitiamo di fissarlo negli occhi...” disse sottovoce Gobbo a Quennie “... potrebbe credere di essere sfidato...”
“Chi essere voi?” Chiese l'indigeno.
“Parla la nostra lingua...” mormorò stupito Gobbo.




Milo ed Altea erano al fresco tepore dell'ombra di quella palma.
Dal mare, oltre al mormorio melodico delle piatte onde che schiumavano lente sulla sabbia sottile, giungeva lieve la brezza salmastra, intrisa di esotico profumi di fiori ignoti agli uomini del continente.
“Sai...” disse lui a lei appoggiando la testa contro il tronco della palma “... non so... ma appena ti ho vista ho pensato che tu fossi sposata... si, di un altro uomo... ma ho anche avuto la netta sensanzione che tu fossi insoddisfatta, forse persino infelice...” guardandola negli occhi.





Pico si tolse le bende e poi le passò a Nova, che le prese e offrì poi all'uomo un asciugamano.
Pico mostrò così il suo volto a Best e a Destresya.
Era un uomo dal viso tondo, lo sguardo astuto e sottile, i lineamenti non particolarmente espressivi ed una bocca che ad ogni parola lo portava ad abbassare gli angoli.
“Eccoci.” Disse rivolto ai 2.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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