"Già, sono l'ultimo dei romantici." Disse con un sorriso impertinente Elv, mentre beveva il suo drink.
Ad un tratto squillò il biocellulare della ragazza.
Margot annuì ed obbedì ad Altea.
Infatti quando la bella padrona di casa raggiunse il salottino in avorio, aprendo la porta sentì una melodia.
Leggera, soave, antica e malinconica.
Note gentili come carezze e che vibrava di una passione come assopita, eppur viva.
Entrando Altea vide qualcuno seduto al vecchio pianoforte, immerso nella penombra vaga del salottino, poichè le tendine erano abbassate.
Il pianoforte era stato acquistato anni prima ad un'asta, presso un antico convento.
Si diceva fosse appartenuto ad un maestro di musica morto poi suicida a causa del matrimonio della sua amata con un ricco banchiere.
Un anno dopo anche lei si suicidò.