Guisgard intanto seguiva la via che conduceva all'oracolo.
Un vento stanco e caldo soffiava, quasi a stento, su quella strada.
L'aria era umida e una cappa sembrava avvolgere la selva.
"Odio il caldo..." sussurrò Guisgard asciugandosi la fronte "... e proprio il caldo dovevo trovare in questo posto... accidenti a me ed a quando ho accettato l'invito in questo luogo fatto di illusioni e tentazioni..."
Proseguì ancora e più continuava ad andare avanti più un senso di stanchezza lo avvolgeva, mentre la voglia di tornare indietro era sempre più forte.
Insieme a tutto questo, anche una velata nostalgia cominciò a farsi avanti nel suo cuore.
Ad un tratto una figura, delicata e leggera, apparve poco più avanti, venendo verso di lui.
"Chiedo scusa, milady..." cominciò a chiedere Guisgard "... questa strada conduce all'oracolo?"
"Dipende da te, cavaliere..." rispose lei.
"Ma voi... siete... assomigliate..."
La ragazza non rispose a quelle confuse parole di Guisgard.
"Come vi chiamate, milady?"
"Cambierebbe qualcosa, cavaliere?"
"Perdonatemi, ma somigliate moltissimo ad una ragazza che conobbi molto tempo fa..."
"Non si torna indietro, cavaliere..."
"Come vi chiamate?"
"Sarebbe solo un'illusione e non cambierebbe nulla..."
"Dove siete diretta?" Chiese Guisgard.
"Sto tornando indietro..." rispose la ragazza "... andare avanti è troppo penoso e non porta a nulla..."
E detto questo andò via, svanendo nell'umidità di quel luogo.
Allora Guisgard fu coltò da un senso di profonda sfiducia.
Ma proprio in quel momento si trovò davanti un vecchio seguito da diversi e curiosi animali.
"E' vostro questo lupo?" Chiese il vecchio.
"Si... credo di si..."
"Vi va di vendermelo? Sono un attore girovago e con i miei animali eseguo spettacoli nelle varie piazze."
"Vendervelo? Ma non è un lupo!"
"Cavaliere... ho una scimmia, una civetta ed un serpente. Mi occorre il vostro lupo. Pagherò qualsiasi cifra."
"Vi ho detto che non è un lupo!" Ribadì Guisgard. "E sto andando all'oracolo proprio per lui!"
"Fate come volete, cavaliere... ma quando vi accorgerete del vostro errore, allora capirete che avete rifiutato una buona somma di denaro."
Detto questo, il vecchio riprese il suo cammino e sparì lungo la via.
Un senso di angoscia allora colpì Guisgard, che, in balia si varie sensazioni riprese il suo cammino verso l'oracolo.
Fino a giungere ad una piccola nicchia, davanti alla quale stavano due giovani, un ragazzo ed una ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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