Altea si apprestò ad andare via, quando dopo pochi metri un serpente scivolò da un ramo, cominciando a muoversi ai piedi di Cruz.
Il cavallo si imbizzarrì e fu sul punto di disarcionare Altea.
Ad un tratto una mano salda afferrò le redini, tirandole per calmare il destriero, mentre un'altra afferrò il suo crine.
"Buono..." disse Lennox col suo accento così misterioso e magnetico "... buono!" Riuscendo infine a farlo calmare.
Il principe carpatico era vestito quasi interamente di nero, indossando una bellissima maschera con fantasia di lapislazzuli, dalle si vedevano i suoi occhi color cielo.
"Cosa ci fa qui da sola, mildy Altea?" Chiese, per poi accarezzare il collo ribusto di Cruz.
La gamba di Queennie dondolava come ipnotica davanti allo sguardo pulito e imbarazzato di Lion, rendendo difficile al giovane docente riuscire a formulare un pensiero finito.
"Si..." disse annuendo goffamente "... si, non è difficile trovare il cortile della facoltà..."
Poi lei si avvicinò e a quelle sue parole sfacciate, provocanti e maliziose lui deglutì, imbarazzato e paonazzo.
"Oh no... non la stavo guardando!" Scuotendo la testa. "Davvero!" Carico di vergogna.
"Ho letto qualcosa a riguardo." Disse sorridendo il padre Custode a Gwen. "Ma molto tempo fa." Annuì. "Immagino vi riferiate a quanto accaduto in questa chiesa."
"Esatto." Belven. "Lei cosa ne pensa? Era qui quando avvenne il fattaccio, padre?"
"Quel giorno era alla curia." Rispose il chierico. "Quanto all'accaduto... beh, direi che ogni ipotesi è possibile. Io però per natura non sono di quelli che vedono il diavolo ovunque, quindi l'idea della messa nera ai miei occhi non ha più credito di altre possibilità. Poi oggi con tutti i sedicenti maghi e cartomanti che ci sono in giro, non mi meraviglierei se qualcuno dei loro ingenui clienti fosse stato spinto a rubare l'Acqua Santa per qualche elisir d'Amore."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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