Threnz sorrise e baciò di nuovo la mano di Des, accompagnando al tocco delicato, ma caldo, delle sue labbra, una lieve carezza con le dita.
"Dal Tempo e dal luogo da cui provengo" disse con tono cortese, modi affabili ma sguardo penetrante "la più grande ispirazione per ogni cavaliere è servire una nobildonna, così come quella dello scienziato è trovare un'aristocratica mecenate, madame." Sorrise. "Ed io, milady, sono l'uno e l'altro. Ossia nobile e uomo di scienza." Con un lieve inchino.
Elv salutò Gwen e chiuse la telefonata.
Un attimo dopo la ragazza, dai vetri della sua camera, notò il principe impegnato nel giardino a curare alcuni dei suoi fiori.
"Pronto..." disse agitata la voce di Save al telefono "... capo... vogliono entrare... ho chiuso la porta ma non resisterà..." in sottofondo Quennie sentiva dei rumori, come se qualcuno stesse per sfondare la porta di casa "... capo... non so chi siano... forse una banda rivale della nostra... capo..." la porta fu sfondata "... chi... chi siete? Andate via... bastardi... no... noooo... noooo!" E dopo un grida lacerante la tlefonata si interruppe.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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