Ciò che ascoltai dall’altro capo del telefono, mi fece raggelare il sangue.
“Save, di cosa stai parlando?” domandai fredda, mascherando le mie emozioni “Quale banda rivale?!” urlai.
Poi, il suono della porta che veniva sfondata e, poco dopo, grida laceranti che lasciavano presagire il tetro dolore della morte.
“Dobbiamo tornare indietro.” dissi voltandomi verso Cristian “Aspetta… tu sapevi nulla?” domandai molto dubbiosa.
Era un’assai strana coincidenza che Cristian mi avesse portata via da casa di Save, costringendomi ad andare al porto, facendomi perdere tempo.
“Cosa mi stai nascondendo?” chiesi cercando, lentamente, di riprendere la pistola.
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