La canna della pistola era semprepuntata contro Cristian, il quale fissava Queennie diritto negli occhi, come se non temesse la morte.
"Perchè loro sanno che sono uno dei pochissimi a conoscere la loro esistenza..." disse "... perciò mi vogliono morto. E morti vorranno tutti coloro che hanno avuto a che fare con me. Temono che i loro piani possano essere scoperti. Ti sembra così difficile capirlo? A me pare un discorso molto logico. Vuoi uccidermi, Queennie? Ok, fallo pure. Ma tanto ormai sanno che sei mia amica e non correranno il rischio di tenerti in vita. Solo se restiamo uniti possiamo trovare il modo per fermarli..."
"Beh, ora prenditi qualche ora di trgua e non pensare più a nulla." Disse Elv guidando. "Dopotutto quei rottami sono stati a lungo in quel castello, quindi un giorno in più o meno cambierà poco, no?" A Gwen.
L'auto attraversava la soleggiata e calda brughiera, avvolta in un verde splendente simile ad un rubino saltato fuori da un vecchio film di pirati.
In lontananza i resti di vecchie dimore signorili, di qualche antica torre e il profilo silenzioso di una chiesetta davano un che di incantato a quel paesaggio che tante leggende aeva nutrito sin dai tempi più antichi.
L'auto infine raggiunse la città, così sfacciatamente distante dall'ambiente bucolico e selvaggio appena lasciato dai 2.
Non che Afragolopolis fosse meno misteriosa della sua brughiera.
Entrambe infatti potevao vantare mostri e demoni, sebbene quelli della brughiera avessero ancora l'immutato fascino dei romanzi gotici e delle tradizionali ballate di contadini.
I mostri e i demoni di Afragolopolis invece avevano i tratti tipici di quelli reali, perciò mai animati dalla nobile vendetta, ma solo dall'odio implacabile che solo gli uomini potevano e sapevano covare.