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Vecchio 28-05-2010, 04.20.25   #719
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard era giunto all'oracolo ed aveva visto quella bellissima donna ed i tre cavalieri.
"Chi sono questi tre cavalieri? Chiese la donna. "Sono straordinari esempi di virtù amorosa."
Guisgard li osservò, ma non sapeva come rispondere alla domanda della donna.
"Sgombra il tuo cuore dalla paura e dalle incertezze, cavaliere..." aggiunse la donna "... ascolta il tuo cuore... riconosci le tue colpe ed esse ti saranno rimesse..."

Sul piccolo borgo soffiava un vento fresco ed un magnifico crepuscolo cominciava a tinteggiare il cielo con un magico alone, nel quale iniziavano a splendere, timide, le prime stelle della sera.
Il rumore di leggeri e delicati passi si udiva sui ciottoli della strada.
La ragazza tornava a casa serena, quando all'improvviso un'ombra scivolò alle sue spalle.
"Sei tu!" Esclamò Polgara. "Ma sei pazzo! Per poco non mi facevi venire un colpo! Mi hai fatto paura!"
"E' stata piacevole la serata?" Chiese Guisgard, con fare indifferente.
"Si." Rispose lei. "Una serata piacevole."
"Non hai lasciato detto dove rintracciarti..." disse lui "... forse perchè non volevi essere disturbata..."
"E cosa avrei dovuto fare?" Chiese lei spazientita. "Dovevo farlo annunciare dai banditori nella pubblica piazza? Sono stata al convento... lì l'abate mi ha insegnato alcune cose sui rimedi con le erbe... tutti in paese sanno che esercita l'arte della medicina. Cos'hai?" Chiese poi a Guisgard.
"Cosa dovrei avere?" Chiese lui infastidito. "Sinceramente di come passi il tempo non mi interessa!"
"Dove vai ora?" Chiese lei.
"A casa... è tardi e ho da fare..."
"Te ne vai così? Non è mai passata una sera senza che tu mi abbia augurato la buonanotte... ora invece mi lasci qui da sola?"
"Fino a poco fa facevi le cose in gran segreto..." rispose lui "... ora che senso hanno queste bugie? Buonanotte!"
"Non mi credi? Mi credi una bugiarda? Dove vai ora? Fermati, Guisgard!"
"Cosa vuoi ora?" Chiese lui fermandosi all'istante.
"Stasera mi stai ferendo a morte, lo sai...?"
"Non c'è nulla di male ad avere dei segreti..." disse lui "... ma che senso hanno queste bugie?"
"Io non ti ho detto bugie!" Rispose lei. "Sono stata davvero al convento! E non ho avuto la possibilità di avvertirti! Anzi, avrei voluto che mi accompagnassi, ma tu non c'eri!"
"Non ti credo!"
"E cosa posso farci!" Rispose lei. "Sei diffidente e geloso!"
"Geloso?" Ripetè lui. "Che assurdità!"
"Si ed anche ottuso!"
"Allora da domani ignorami!"
Lei allora lo prese per mano.
"Smettila, scemotto..."
"Cosa vuoi ora da me?" Chiese lui.
"Te l'ho già detto..."
I loro sguardi si incrociarono e si persero l'uno nell'altro.
"Questo è per te..." disse lei mostrandogli un rosario "... l'ho preso per te, è benedetto..."
"Ora credo dovresti chiedermi scusa." Aggiunse lei dopo un attimo di silenzio. "Allora? Sei troppo orgoglioso per dire qualcosa?"
"Massì..." rispose lui "... scusami..."
"Andiamo... è tardi... gelosone!" Disse lei, prendendolo per mano e sorridendo.

"Cavaliere..." riprese a dire la donna, destando Guisgard dai suoi ricordi "... solo se spazzerai via le tue paure riuscirai nell'impresa che hai intrapreso..."
Guisgard ascoltava quelle parole, mentre ancora il ricordo di Polgara era davanti ai suoi occhi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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