Mi svegliai ma non spaventata, solo non compresi ciò che avevo sognato, si certo si diceva da queste parti tutto era magico e incantato ma non pensavo proprio di essere in preda ad un incantesimo.
Feci colazione e mi vestii con cura e poi aprii il finestrone per affacciarmi al largo terrazzo ma l' aria del mattino non era pura ma acre.
Petronilla mi spiegò il motivo e la ascoltai in silenzio per osservare con attenzione verso il punto lontano indicatomi "Oh no, ero solita andare al mulino, e il bosco è stato bruciato" affranta "chissà quanti animali sono morti e soprattutto mi spiace per il mulino, un uomo si spacca la schiena in quattro per lavorare e basta un attimo per distruggere il frutto del suo lavoro".
Rientrai nella camera, noi De Bastian eravamo persone molto vicine al popolo, quasi amiche e anzi era consuetudine appoggiare il nobile lavoro della gente "Sicuramente la polizia capomazdese farà il suo dovere".
Mi guardai allo specchio "Oggi è giorno di mercato, vado a fare compere, dei profumi, balsami e oli e poi alcune stoffe...e anche per svagarmi".
A dire il vero quel sogno era ancora vivo in me e aspettai arrivasse pure mia sorella Costanza per recarmi in paese.