"Ebbene, madama..." disse annoiato il duca ad Altea "... avete forse visto un fantasma? O magari uno spettro? O forse il diavolo in persona?"
In quel momento il maggiordomo di corte arrivò, mostrò un inchino al duca e gli si avvicinò.
"Milord, il maresciallo della gendarmeria e il signor dell'Afell." Disse.
"Fateli passare." Annuì il duca.
"Milord..." il maresciallo con un volto scuro "... stamani, nella città di Caivan, tre eretici non erano più nelle prigioni dello sceriffo."
"E immagino, maresciallo, volete dirmi ora che sono forse trasudati attraverso i muri? O forse dissolti come fumo davanti ai loro stessi carcerieri?"
"In verità, milord, il direttore delle prigioni non ha ancora una spiegazione accettabile..." agitato il maresciallo.
"Ormai i vostri uomini" seccato il duca "hanno più fantasia dei miei poeti e dei miei musici nel comporre sciocche scuse per coprire la loro inettezza."
"Milord, nella cella dei tre i carcerieri hanno trovato questo biglietto..." il maresciallo mostrando il biglietto al Taddeide.
Sul foglio bianco era imprsso il simbolo della Felce Nera.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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