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Vecchio 02-06-2010, 00.50.11   #741
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Cembelus, ascoltando le richieste di Hastatus, aveva permesso a tutti loro di ritirarsi per un meritato riposo.
Così, era rimasto da solo con i suoi figli.
"Pensi che questa maledizione sia davvero finita, padre mio?" Chiese Ermaus.
"Beh..." rispose Cembelus "... se sono tornati vuol dire che hanno sconfitto i tre cavalieri... se così non fosse avrebbero fatto allora la stessa fine di coloro che li hanno preceduti. Del resto la forza dei cavalieri di Camelot è nota a tutti. Abbiamo fatto bene a fidarci di loro."
"Non esserne troppo convinto, padre!" Intervenne Heylde. "Hai visto quanta superbia aveva Hastatus? E come disprezzava la nostra causa? Perchè un cavaliere che non riconosce una causa dovrebbe rischiare di morire per essa? Io direi di essere cauti..."
"Cosa temi, sorella?" Chiese Ermaus.
"Non lo so..." rispose Heylde "... ma da quando sono tornati avverto una strana sensazione..."
"Io invece voglio fidarmi di Hastatus e dei suoi compagni." Intervenne Cembelus. "Ora andiamo a dormire per comprendere quali novità ci porterà il nuovo giorno



Cavaliere25 passeggiava sereno in quel fresco e verdeggiante prato.
Il cielo era terso e luminoso, mentre nel paese giungeva gente da ogni dove per festeggiare il giorno dedicato a Sant'Antonio.
Ad un tratto il ragazzo udì risate e grida di gioia.
"Correte!" Gridava divertito un fanciullo. "Vi è un cavaliere appiedato! Da solo non potrà affrontare nessuno!"
A quel punto Cavaliere25 corse a vedere e riconobbe quel cavaliere.
Era Guisgard e veniva verso il paese con in braccio la sua sella.
"Guisgard, amico mio!" Esclamò Cavaliere25. "Cosa fai qui?"
"Devo affrontare una dura e difficile prova, ragazzo mio..." rispose il cavaliere "... ma tu non mi ha preparato il cavallo... sono senza scudiero e ti stavo cercando..."

In quel momento Cavaliere25 si svegliò di soprassalto.
Che strano sogno aveva fatto.
Cosa voleva significare?
Come decifrarlo?
A chi avrebbe potuto chiedere consiglio?
Questi pensieri lo angosciavano, mentre l'atmosfera nel castello era sempre più irreale.



Intanto, nella grotta, Talia si era addormentata.
Immagini indefinite, angosce e paure affollavano confuse i suoi sogni.
Il volto di Ermaus dominava ovunque, apparendo ora addolarato, ora insofferente.
Poi le immagini della sua infanzia, i boschi che conosceva da sempre.
Ed in quei sogni che si accavalavano sui sussulti del suo umore ed animati come da una misteriosa e primordiale magia, vide la suora alla quale era stata affidata.
"Non temete, milady, per il vostro abate... nessuno tocchera un consacrato del Signore... nessuno..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 02-06-2010 alle ore 01.00.45.
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