Se quella mattina mi avessero detto che mi sarei trovata in una situazione del genere, probabilmente non ci avrei mai creduto.
Mi diressi nella stanza del mio improbabile compagno di viaggio, se così poteva essere definito, e mi sedetti sul letto che gentilmente mi era stato lasciato.
Ero evidentemente a disagio e l’arrivo della locandiera non migliorò le cose.
Mangiai un poco dello stufato, accompagnandolo ad un morso alla focaccia.
Spostai la mia attenzione sull’uomo, la giacca e il mantello adagiati sul divano.
“Visto che siete stati così gentile… potrei almeno domandarvi il vostro nome? Non sono solita a trascorrere tanto tempo con chi non conosco.”
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