Cercai di non perdere di vista i movimenti dell’uomo. C’era tutta una serie di coincidenze fin troppo strane, ma ci avrei potuto fare molto poco.
“Capisco.” risposi quando disse di essere uno scrittore “Perdonate la mia scenata, allora.” mi scusai, tutt’altro che pronta ad abbassare la guardia.
Mi sdraiai sul letto, restai a fissare il soffitto e attesi che il sonno mi catturasse. Quasi certamente non avrei dormito tranquilla, ma il giorno dopo avevo da lavorare e non avrei potuto fare granché senza qualche ora di riposo sulle spalle.
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