"Si..." disse Robertstein, chiudendo il suo diario e guardando prima Blangey, poi il paesaggio dal finestrino della carrozza "... io crebbi con lui fino all'adolescenza... fu lui a scegliere il mio nome... dal suo poema preferito..." sorrise amaro "... un mondo ideale e cavalleresco, dove il Bene vince sempre sul male..." scosse il capo "... da ragazzo ci credevo a qul mondo... poi crescendo non più... in questo diario ho scritto molti dei momenti passati a casa di mio nonno... e ora rileggendoli dopo anni mille ricordi mi assalgono..."
La campagna appariva soleggiata, appena lambita da lieve foschia, con le montagne azzurrognole lontane, quasi come un limite del mondo conosciuto visto l'oblio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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