Il domestico osservava e ascoltava Abigail con uno sguardo quasi di circostanza e un atteggiamento formale.
Come se fosse soltanto un suo dovere ascoltare.
“Suo zio” disse infine “ha lasciato detto che lei può disporre come meglio crede e desidera dell'intero castello, signorina.” Continuando a fissarla. “Cupo? Non saprei, signorina. Sono solo un domestico e non ho il gusto per giudicare l'atmosfera di un luogo. Questo castello” riferendosi poi all'altra domanda della ragazza “credo sia appartenuta alla famiglia di suo zio da diverse generazioni e ora lui si sia deciso a riacquistarlo, come bene di famiglia immagino. Prego, la condurrò nella sala in cui è servita la cena.” E accompagnò Abagail nella stanza per cenare.
Britty entrò nella locanda, trovandoci dentro alcuni clienti, tutti impegnati perlopiù a bere e solo pochi fra loro stavano mangiando.
La ragazza chiese allora si avvicinò al locandiere, intento a sistemare su un grosso spiedo un bel pezzo di porchetta, il cui grasso sciogliendosi sulla fiamma diffondeva un rustico e invitante profumo in tutta la sala.
“Si, ditemi pure.” Disse il locandiere a Britty.
La Mentitrice decise di scendere nella stiva, dove trovò Malvan e i suoi uomini, tutti intorno a qualcosa che in un primo momento non fu visibile alla donna.
Ma quando uno dei marinai si spostò, la Mentitrice poté vedere bene. Si trattava del corpo di un uomo orrendamente macellato, come se fosse stato mangiato vivo.