Malvan e la Mentitrice salirono così sul ponte della nave. Era una meravigliosa sera di Maggio e il mare appariva solo appena mossa dalla brezza salata, mentre il cielo scintillava del chiarore tropicale di stelle sconosciute agli uomini del continente.
La Luna luccicava come un truciolo d'argento e gettava sulle onde schiumose i pallidi riflessi della sua scia.
"Ci attendono altri 2 giorni di mare" disse il capitano "e poi finalmente toccheremo la terraferma."
In quel momento però la Mentitrice vide qualcuno.
Era la sagoma, alta e slanciata, di un uomo che immobile guardava verso lei e il capitano.
Benché fosse in un angolo buio la donna ebbe la netta sensazione che, per portamento e abbigliamento, quell'uomo non fosse nessuno dell'equipaggio.
Il domestico fece accomodare Abigail al lungo tavolo della sala, per poi servire la cena.
Dopo un po' l'orologio battè le 23.00.
Il tempo era passato rapido e silenzioso.
"Signorina..." disse il domestico "... ho preparato la sua camera per la notte. Se non le occorre altro io mi ritirerei. Domattina devo preparare al meglio il castello per il ritorno di suo zio."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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