Quella figura se ne stava immobile, nel chiaroscuro della sera stellata, a fissare la Mentitrice e Malvan.
Più la donna guardava quella sagoma e più le sembrava che fosse totalmente diversa dagli altri a bordo.
Malvan non si era accorto di quella presenza e fissava invece il mare con sguardo pensieroso, forse per via dei topi a bordo.
Abigail finì di cenare e si ritirò nella sua camera.
Un silenzio cupo avvolgeva il castello.
Tittavia, nonostante l'inquietudine la fatica del viaggio si fece sentire e la ragazza si addormentò poco dopo.
La brughiera appariva vasta, selvaggia e intrisa di mistero.
Alle disordinate chiazze verdi disseminate ovunque, tra dossi e fossati, comparivano di quando in quando antichi ruderi consumati dal Tempo, unica testimonianza di epoche remore e civiltà dimenticate sorte e svanite eoni fa in quel luogo.
Il vento soffiava inquieto e orgoglioso, sferzando le come delle robuste querce quasi a voler ricordare il dominio del Cielo sulla materia che compone il mondo.
Abigail era presso un ruscelletto che scorreva plagido fra arbusti e rocce amnantate di muschio, dall'acqua fresca e guizzante.
A un tratto udì un nutrito e lo vide.
Galoppava piano e in un attimo era presso di lei.
Smontò da cavallo e restò davanti alla giovane.
Era alto e slanciato, dai lunghi capelli corvino, la carnagione oltremodo chiara e gli occhi di un azzurro profondo, quasi ipnotico.
La camicia era bianca e candida, i pantaloni scuri e stretti in alti stivali in cuoio nero.
"Ti stavo cercando." Disse. "E so che anche i tuoi familiari ti stanno cercando. Vieni..." quasi come fosse un ordine, ma con un tono in realtà solo virile.
Abigail lo seguì e i 2 fecero l'amore all'ombra di un alto noce, con un ardore e un impeto che la ragazza non aveva mai provato.
Il rintocco dell'orologio la svegliò di colpo, destandola da quel sogno.
Erano le 8.00 del mattino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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