Marin lasciò la sua cabina e uscì sul ponte, ammirando quella baia verdeggiante e gli alti spuntoni rocciosi che si inerpicavano fino ad altezze eccezionali, mentre un mare azzurrissimo e calmo avvolgeva quello scenario tropicale.
Sulla nave sembrava non esserci più nessuno.
Masper rise piano a quelle parole di Britty.
"Spesso" disse lui "la dialettica non serve a molto e certa gente conosce solo il linguaggio della paura." Conducendo il suo cavallo che avanzava accanto a qullo della ragazza. "Quell'uomo, quel Ventury... non si può discutere o patteggiare con lui... bisognerà essere disposti a tutto quando lo incontrermo..."
Robertstein guardò Blangey e posò i fogli che stava leggendo, restando a sorseggiare il suo tè verde.
"Sai..." disse versando del tè in una tazza, per poi offrirlo alla sua assistente "... quando... si... quando ti portai via dal luogo in cui ti trovavi, l'uomo che ti aveva preso in moglie giuò di riprenderti e di uccidermi... probabilmente ci starà ancora seguendo... e secondo le leggi orientali il tuo matrimonio terminerà dopo un certo numero di Lune che passerai lontano dal talamo nuziale, ossia dopo un periodo di tempo calcolato... ho fatto dei calcoli a mia volta e ho scoperto che la prossima Luna nuova tu non sarai più sua moglie, Blangey..."
Lo zio restò in piedi ad ascoltare sua nipote Abigail, senza interromperla e senza voltarsi.
"I tuoi genitori..." disse alla fine "... giurai che mi sarei preso cura di te... lo giurai a tua madre..." fissando la brughiera attraverso i vetri "... ti prego, parlami del tuo sogno di diventare una scrittrice..." cambiando discorso "... anzi, vorrei mi leggesi qualche tuo scritto... ti va?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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