Nel voltarmi vidi un uomo alto, fiero, che doveva essere il gran visir degli atei, o giù di lì a giudicare da come si atteggiava.
Lo squadrai in un istante, con un sorrisetto divertito, ma sempre rispettoso.
Eppure gli occhi mi si spalancarono ugualmente al sentire quelle parole.
Cercai, per quanto possibile, di non scompormi.
"Ebbene, voi possedete una macchina del tempo, dunque?" guardandolo incuriosita.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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