Sorrisi intrigata a quell'idea, stupendomi io stessa della velocità con cui la serata era stata svoltata.
Ma dovevo ammettere che la chimica era palpabile e chi ero io per incrinarla?
Lo seguii in camera da letto, dove la vista era mozzafiato come nell'ampio ambiente del salone, prima che abbassasse le tende sottili, che facevano filtrare di poco le luci esterne.
Era una situazione esaltante e quasi quasi ero grata a Joe Sev che, indirettamente, aveva favorito tutto questo, dandomi la spinta necessaria.
A quel punto mi avvicinai a lui, con un sorriso sornione.
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