La porta si aprì e Marin scivolò, leggera e silenziosa, nella camera di Bert.
La penombra regnava sovrana, appena accarezzata dal vago chiarore che proveniva dalla finestra aperta.
Nel chiaroscuro la psicologa intravedeva la sgoma di Bert sul letto, quasi del tutto nudo che fumava.
"Cominciavo a credere che i fantasmi davvero non esistessero..." disse piano, spegnendo la sigaretta nel bicchiere che aveva sul comodino, per poi porgere la mano a Marin, invitandola a raggiungerlo sul letto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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