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Vecchio 11-06-2010, 14.49.21   #806
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il silenzio.
Forse era la prigione per i peccati peggiori, recitava un antico Lai.
Il non sentire il calore della voce di chi si ama, il non udire l'eco delle parole che accompagnano i sogni.
Il silenzio, profondo ed immutabile, ti abbandona ai tuoi pensieri, pensieri che non trovano risposte, consolazione, sollievo.
E la cupa oscurità dell'oblio ti avvolge, trascinandoti all'Inferno.
Guisgard, quasi a volersi scrollare di dosso quell'insopportabile silenzio, si alzò, destandosi dai racconti del vecchio.
"Ditemi... dove si trova la Cappella dell'Arcangelo?"
"E' alla fine di quel sentiero, cavaliere." Rispose il vecchio. "Restate qui. Ripartirete domani."
"No, devo andare ora." Rispose Guisgard. "Grazie di tutto."
E salutato il vecchio, Guisgard partì.
Il sentiero era avvolto da una fitta nebbia e talora da essa giungevano dei suoni.
Al cavaliere parve di riconoscere in quei suoni la voce di Polgara. Il suo sorriso, le sue parole.
"Cuore, sono io!" Sentiva Guisgard. "Amore mio, mi manchi!"
Ma quando si voltava non vedeva niente, se non l'infinita e silenziosa nebbia.
Ancora quel silenzio. Ed era sempre più insopportabile.
Riprese allora il suo cammino.
Giunse così davanti ad una piccola bottega, piena di lastroni di marmo.
Un vecchietto stava scolpendo.
"Salute..." disse Guisgard "... potete indicarmi la Cappella dell'Arcangelo?"
"E' poco più avanti, cavaliere." Rispose il vecchio. Poi, mostrando il suo lavoro, aggiunse:
"E' il mito di Dioniso ed Arianna. Lei fu abbandonata e soffrì molto... ma il dio, vedendola sola sull'isola di Nasso, se ne innamorò, conducendola con sè in una felicità senza fine."
"Come fece Dioniso a farsì che Arianna credesse in lui?" Chiese Guisgard.
"Le parlò col cuore, cavaliere."
Guisgard ringraziò il vecchio artista e riprese la strada verso la cappella.
Vi giunse poco dopo.
Entrato nella cappella, Guisgard accese due ceri davanti alla statua dell'Arcangelo e si inginocchiò a pregare.
In quel momento entrò un vecchio monaco.
"Potreste confessarmi?" Chiese Guisgard.
Il monaco annuì e fece segno al cavaliere di inginocchiarsi nel confessionale.
"Ho peccato..." Cominciò a dire Guisgard.
"Siamo tutti peccatori, figlio mio."
"Ho perso tutto... l'amore, la gioia e presto perderò anche la vita..."
"La vita non si perde mai. E neanche l'amore. Siamo noi che ci smarriamo."
"Padre, non ho più niente... solo l'onore... ed è per questo che sono qui... ho troppe colpe per pregare..."
"Nella colpa la preghiera vale di più."
"Quando si fanno errori... è giusto attendersi una punizione... lo dice la Fede..."
"La Fede è perdono, gioia e salvezza. Nessuno qui ti giudicherà, figlio mio."
"Fino a ieri ero l'uomo più ricco del mondo... oggi sono l'ultimo..."
"Cosa ti affligge?"
"Amavo la vita e non temerò la morte... ma ho paura... e la paura non è degna di un cavaliere..."
"Tutti hanno paura, figlio mio." Rispose il monaco. "Anche Cristo ebbe paura. Cosa ti fa tanta paura?"
"Non la morte... che è anzi, un sollievo... ma il morire senza poter rivedere più uno sguardo... uno sguardo in cui c'erano tutti i miei sogni..."
Il monaco prese fra le sue la mano di Guisgard, che si lasciò in un amaro pianto.
"Possa colui che perdonò le colpe di Davide, della Maddalena e di Pietro, donarti la stessa Luce con cui salvò Lazzaro dalla morte." Disse il monaco, segnandolo tre volte.
Guisgard si segnò e si alzò.
Ad un tratto si udirono dei passi provenire da fuori.
E dalla nebbia emerse sul suo fiero cavallo, il Cavaliere Bianco, che come un supremo giudice veniva ad eseguire la sua fatale condanna.
"E' un cavaliere..." disse il monaco "... e giunge solo..."
"Non è solo... vi è con lui una donna..." rispose Guisgard.
"Che donna?" Io non vedo nessuna donna."
"La vedo benissimo... è proprio accanto a lui... è madonna Morte... e viene per me..."
Rispose Guisgard con lo sguardo di ghiaccio, di chi affronta le sue colpe ed i suoi demoni...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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