Il giro di ronda...
Era un bel po' che non vagavo per le strade e i vicoletti della Camelot dormiente.
A est di Cassiopea, dove l'alone della falce lunare tinge e ammutolisce le Perseidi e le loro stelle cadenti.
Quante promesse, quanti giochi e fughe d'amore e d'avventura.
Quante pagine di romanzi rubati ai crepuscoli, alle ore di scuola e al canto del gallo d'inverno.
Lo sguardo di Bradamante, il giuramento di Crimilde e l'ingenuità di Rossana.
Gli incanti di Circe, il seno di Calipso e le speranze rubate a Nausicaa.
E poi il Palio, la Pantera senza fantino, l'oracolo e la profezia.
Il ritorno dell'eroe.
Ma tu dormi, antica e felice Camelot, mentre attendo compagnie d'attori e di istrioniche marionette, tirando di fioretto come Capitan Fracassa o toccando senza esitar come un redivivo Scaramouche.
Ancora una ronda e poi il sorgere di Sirio, dell'Orsa e di Orione, rincorrendo fino all'alba la prima Stella del Mattino.
Riposa, vecchia Camelot, nel custodire ballate passate e l'ultima lezione di scuola, poi solo le vacanze.
Ma rallegrati, l'Estate è breve i suoi vaghi amori non durano mai abbastanza per lasciare ferite.
Ancora una ronda, poi l'aurora.
Aurora, come la principessa e i suoi leoni.
La riporterò a scuola, a cercare quel tesoro e poi molte altre storie.
Ma non stanotte.
La ronda è finita.
Alla prossima notte, se Dio vorrà, vecchia Camelot.