ARDEA DE' TADDEI
“L’amore è dunque cosa si benedetta,
un si felice travaglio che nessuno, privo
del suo insegnamento, può perseguire
onore e perfezione.”
(Goffredo di Strasburgo, Tristano)
Ardea fissò i due ai suoi piedi.
“Cosa si nasconde dietro tutta questa storia, milady?” Chiese il cavaliere a Maria. “Rispondete, in nome del duca!”
Maria lo fissò, singhiozzando ed asciugandosi le lacrime.
Ardea la guardava con un sguardo austero, che esigeva risposte per svelare quell’oscura situazione, ma in cuor suo restava turbato e colpito dall’espressione di quella donna.
Sempre fiera, altera, sprezzante, ora invece appariva docile ed avvilita.
“Giovanni” cominciò a raccontare la donna “entrò giovanissimo al servizio di mia madre. Era forte e leale. Amava i cavalli e sembrava capace di comprendere il loro linguaggio. Mi sentii subito attratta da lui e trascorrevamo spesso interi pomeriggi a cavalcare nella brughiera.”
Si asciugò di nuovo quel fiume di lacrime che le scendeva sulle rosee gote ed aggiunse:
“La brughiera sa assumere colori e suoni straordinari, a seconda della stagione che l’attraversa. Anche il vento, mentre soffia tra le cime degli alberi, sembra inneggiare alla vita.”
Detto questo strinse ancor più forte a se Giovanni.
“Milady, la verità…” disse Ardea con un tono che non lasciava dubbi sul suo stato d’animo.
Maria lo fissò, poi con un impeto di orgoglio si alzò e sembrò quasi voler sfidare il suo sguardo.
“La verità” disse “è la cosa più naturale del mondo. In breve ci innamorammo.”
“E come può l’amore generare tutto l’orrore che è accaduto a Frattagrande negli ultimi tempi?” Chiese Ardea.
“Perché” rispose di getto Maria “quando Amore è ostacolato scatena su tutto e tutti la sua ira!”
“Cosa vi ha impedito di essere dunque felici?” Chiese ancora Ardea.
“Le miserie umane!” Rispose Maria.
“Spiegatevi meglio.”
La donna accarezzò il capo di Giovanni e poi lo baciò.
“Fu la mia famiglia.” Disse. “Furono tutti loro che si opposero alla nostra felicità.”
Ardea la fissò senza dire nulla.
“Morta mia madre... ” aggiunse Maria “... ben presto tutti si accorsero dell’amore tra me e Giovanni. Ed a quel punto mio fratello e le mie sorelle mi imposero di dimenticarlo. Dicevano che era indegno per una nobile accoppiarsi con un umile servo!”
“E voi?” Chiese Ardea.
Maria abbassò il capo senza rispondere nulla.
“Amore è un privilegio” disse Ardea “che richiede sacrifici per poterlo meritare.”
“Voi non capite…” rispose quasi sussurrando Maria “... se non avessi lasciato Giovanni la nostra famiglia si sarebbe lacerata. Ho dovuto farlo…”
“Milady, non giustificatevi con me.” Disse Ardea con un ghigno che lasciava trasparire un misto di rabbia e disillusione. “Del resto, se non si è davvero innamorati nessuno può farcene una colpa.”
“Cosa intendete dire?” Chiese turbata Maria.
“Quello che ho detto.” Rispose Ardea.
“Non credo di capirvi.”
“Avete compreso benissimo.”
“Cavaliere, badate a ciò che dite!”
“Milady, non siete nella posizione di intimare nulla.”
“Voi non sapete quanta sofferenza abbiamo dovuto sopportare io e Giovanni!”
“Ho troppo rispetto per l’amore” rispose Ardea “per lasciarmi impressionare dalle vostre lacrime.”
“Voi parlate di amore!” Esclamò stizzita la donna.
“Si, parlo di amore!” Replicò Ardea. “Parlo del vero amore. Quello che ti brucia dentro e ti stravolge la vita! Quello che irrompe nel tuo mondo e ti desta dal grigiore di un’esistenza senza slanci! Quello che rende superfluo ed inutile tutto il resto! Di quest’amore parlo. Un amore che smuove le montagne con la forza dei sospiri di chi ne è colpito!”
“Voi non sapete nulla di me!” Esclamò fiera Maria.
“Si” ribatté Ardea “e le vostre parole mi mostrano benissimo ciò che pensate.”
“Non devo rispondere a voi della mia vita!”
“La vostra vita è affare vostro.” Rispose Ardea. “Potete innamorarvi ogni giorno di un uomo diverso, per quanto mi riguarda. Ma i delitti ed il disordine esplosi a Frattagrande mi riguardano eccome! Ed in nome del duca i colpevoli pagheranno! Statene certa!”
“Come osate parlarmi così!” Esclamò Maria. “Non accetto un simile affronto da chi si fa chiamare Cavaliere Disonorato!”
“Siamo disonorati entrambi, mia signora!” Rispose lesto Ardea. “Perché entrambi abbiamo disonorato chi amavamo!”
Maria lo fissò turbata, senza rispondere nulla, come fulminata da quelle parole.
“Se amavate davvero quest’uomo” continuò il cavaliere “allora dovevate restare al suo fianco nonostante tutto e contro tutto! Come può sentirsi chi viene abbandonato dalla persona amata?”
“Io non l’ho abbandonato!” Replicò Maria.
“Non avete avuto il coraggio di seguirlo!” Disse Ardea. “Vi è mancata la forza di mettere il vostro amore al primo posto! Davanti a tutto il resto! E questo, per chi dice di amare, è imperdonabile!”
Maria lo guardò impietrita, con gli occhi pronti ad esplodere.
Giovanni invece restava a terra, con lo sguardo chino, senza dire nulla.
Per un momento nella grotta scese un irreale silenzio e l’unica cosa che si udiva era il fuoco delle torce che bruciavano.
(Continua...)