IL RITRATTO DEL BACIO
IV
L’artista si avvicinò alla ragazza e restò ad ascoltarla.
Ad un tratto, accortasi di non essere più sola, la fanciulla si voltò di scatto e vide l’artista.
“Scusatemi…” disse arrossendo “… non mi ero accorta di voi…”
“Continuate a cantare, vi prego…”
“Perdonatemi…” rispose imbarazzata la fanciulla “… ma ho pudore a cantare davanti agli altri…”
“Perché mai?” Chiese il pittore. “Avete una bellissima voce.”
“Non saprei” rispose la fanciulla “ma anche nel coro la madre superiora spesso mi richiama per la mia timidezza.”
“Siete dunque una novizia del convento?”
“Si” rispose candidamente lei “e vi giunsi tempo fa.”
L’artista ascoltava con stupore e meraviglia quella ragazza parlare, rapito com’era dalla purezza e dalla grazia dei suoi modi.
Era una ragazza di una bellezza molto semplice e delicatissima, quasi eterea che sembrava sfocare a contatto con il mondo materiale che la circondava.
La pelle era di un bianco molto chiaro, quasi simile ad un velo di porcellana, i capelli lunghissimi, morbidi ed armoniosi, di un colore vivo ed intenso, che sembrava rendere luminosissimo il suo già incantevole sguardo.
Gli occhi erano grandi e molto vivi e parevano acquistare tonalità diverse a seconda dell’espressione del suo volto e della luce che si rifletteva in essi.
I lineamenti, per regolari e soffici che fossero, apparivano difficilmente descrivibili, come se nella loro semplicità racchiudessero un tipo di bellezza sconosciuta all’artista.
Ma ciò che più di tutto rapiva l’attenzione del pittore erano il tono e la cadenza della sua voce.
In essa infatti si avvertiva una musicalità, una melodia, come un soffio sul quale quasi galleggiavano le parole che ella pronunciava.
Era una voce bassa eppure intensa, che emanava passione e serenità insieme.
“E voi, signore, chi siete?” Chiese all’improvviso la fanciulla.
“Io sono un pittore.”
“Un pittore?” Ripeté entusiasta lei. “Non ne ho mai conosciuto uno! E’ affascinante sapervi un artista!”
“Un artista non è diverso da tutti gli altri uomini.” Rispose lui.
“Io credo che egli sia in realtà” aggiunse lei “simile ad un mago… l’arte è magia poiché è la sola disciplina capace di dar forma ai sentimenti umani.”
“Spesso un’opera è intrappolata e rischia di non vedere mai la luce del Sole.”
“Intrappolata dove?” Chiese lei.
“Può esserlo tra le venature di un bianco e duro marmo…” rispose lui “… come anche nei segni che imbrattano confusi una tela…”
“Io non credo che un’opera possa trovare simili prigioni…” disse lei con infinita delicatezza “… no, io credo che l’unico luogo capace di tenere segregata un’opera sia il cuore di chi la concepisce…”
“A volte” spiegò lui “è difficile permettere ad un’opera di uscire fuori dal proprio cuore.”
“E lì sta il talento.” Rispose lei con un sorriso che illuminò il cuore dell’artista fin nel profondo.
“Il talento secondo voi dunque basta per generare un’opera d’arte?” Chiese lui.
“Il talento è essenziale” rispose lei come se conoscesse perfettamente ciò di cui stavano dibattendo “come lo è la maestria per qualsiasi mestiere. Ma per concepire un qualcosa che trova le sue radici nel profondo del proprio cuore, non può bastare solo il talento, per grande che sia. Occorrono sensibilità e passione. Perché queste ci permettono di comprendere veramente ciò che abbiamo dentro.”
Il pittore restò estasiato da quelle parole.
“Vorreste aiutarmi?” Chiese poi all’improvviso.
“Con gioia!” Rispose lei entusiasta. “Ma in che modo? Sono solo una semplice ragazza!”
“Vorreste farmi da modella per un ritratto?”
“Ma io…” accennò la ragazza “... non credo di esserne all’altezza.”
“Affatto.” Rispose l’artista. “Siete perfetta.”
“Non saprei…” disse lei “… non ho molto tempo…”
“Allora sarete colpevole e responsabile del mio fallimento come artista!” Esclamò lui con aria ironica e scherzosa.
“E sia…” disse lei sorridendo “… e spero di esserne in grado.”
“Benissimo!” Esultò l’artista. “Vedrete che non vi ruberò molto tempo. Ci troveremo qui, ogni pomeriggio, dove io vi ritrarrò per la mia opera.”
La ragazza allora rispose con un meraviglioso ed incantevole sorriso, che illuminò il cuore dell’artista, scacciandone le nuvole che fino a quel momento vi si erano addensate.
(Continua...)