“Che cosa vuol dire che non me lo volete vendere?” chiesi stizzita all’uomo di fronte a me “Ne ho bisogno, vi dico. E posso pagarlo! Non capisco cosa…”
L’uomo proseguì nel suo lavoro, come se non esistessi.
“Non me lo volete vendere perché sono una donna. Non è così?” chiesi arrabbiata. Ma fu come parlare ad un muro.
“Molto bene!” conclusi nervosa, voltandomi e allontanandomi rapida “Sono certa che troverò qualcun altro disposto a vendermi un cavallo!”
Erano passate alcune settimane dal mio arrivo a Camelot e potevo dirmi molto soddisfatta: avevo nuovi abiti adesso -abiti semplici di stoffa ruvida, come mai prima ne avevo posseduti-, avevo chiuso la mia borsa di monete in una grande bisaccia e l’avevo nascosta, mi ero disfatta del mio principesco abbigliamento donandone un pezzo qua e uno là e, cosa ancor più importante, avevo trovato un posto dove vivere, avevo trovato un ‘lavoro’… mi emozionavo soltanto a dirlo. Nessuno sapeva chi ero né nessuno doveva saperlo… non ero mai stata così felice ed ero anche di nuovo certa che presto l’Avventura sarebbe capitata di fronte alla mia porta.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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