Nella taverna intanto, Elisabeth chiedeva notizie su chi l'aveva richiamata a Camelot.
"Milady, gira voce che sia imminente l'arrivo dei nobili di cui domandate." Disse con indifferenza il taverniere. "Ma fino ad oggi nessun sa con esattezza quando arriveranno."
Ad un tratto un uomo si alzò dal suo tavolo e guardò fuori.
"Ehi..." cominciò a dire "... sembra che i nobili di cui parlate siano appena giunti a Camelot! Sono scortati da diversi cavalieri e recano lo stendardo del marchese di Provenza!"
Un attimo dopo, scortati da alcuni dei loro, nella taverna entrarono la donna e l'uomo che l'accompagnava.
La donna si guardò intorno, fino a quando vide Elisabeth.
"Lady Elisabeth..." disse sorridendo "... non vi conosco, ma mia nonna mi ha parlato di voi da sempre. Non potevo non riconoscervi."
Si sedettero allora tutti intorno ad un tavolo e la ragazza cominciò a raccontare.
"Mia nonna dice che solo voi potete aiutarci..." disse la ragazza "... io sono Hyei, la figlia del marchese di Provenza. Questi che mi accompagna è il capitano della guardia, Cosimus."
La ragazza era bellissima, con lunghi capelli biondi ed occhi azzurri come il cielo di primavera.
L'uomo invece aveva i capelli neri e cortissimi, con uno sguardo spietato ed una lunga cicatrice sul volto.
"Tutto accadde qualche mese fa..." continuò a raccontare la ragazza "... quando il mio defunto fratello, Budmin, si innamorò perdutamente di una fanciulla. Su di lei però mise gli occhi anche un gaglioffo da poco giunto in Provernza. E tra loro due sorse una contesa per quella fanciulla. Una notte la ragazza era in compagnia di mio fratello e furono sorpresi da quell'uomo che uccise a tradimento Budmin."
La ragazza interruppe per un momento il suo racconto, vinta dall'emozione e dal dolore, per poi riprenderlo pochi istanti dopo.
"Scusatemi, lady Elisabeth..." disse commossa "... ma il dolore è ancora forte... dicevo... l'uomo a quel punto scappò via e le autorità lo decretarono colpevole, condannandolo a morte. La sentenza avverrà, a Dio piacendo, tra un mese ad Avignone. Ma noi vogliamo essere sicuri che quel marranno non la faccia franca. Sulle sue tracce vi è anche un cacciatore di taglie. Ma vogliamo essere noi a catturarlo! Ed io invoco voi di aiutarci... siete una veggente... e con il vostro aiuto possiamo catturarlo. Aiutateci, lady Elisabeth... vi scongiuro... in nome del dolore che proviamo..."
E scoppiò a piangere.
"Milady..." intervenne il capitano Cosimus "... aiutateci e quel cane farà la fine che merita!"
Poi, con un impeto di rabbia, che ben tradiva l'indole di quell'uomo, aggiunse:
"Il nome di quell'assassino è Guisgard! E pagherà per la sua immonda colpa! Parola mia!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 23-07-2010 alle ore 01.53.05.
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