Avevo spinto il cavallo ad un galoppo sfrenato, sia per la fretta di arrivare alla meta che per la rabbia. "Come si può! Come si può? La mia arte, il mio genio usati per ritrovare un assassino ed il suo cacciatore di taglie. Questo è un affronto!!" Se i pensieri avessero potuto prendere forma sarebbero diventati un leone inferocito, rinchiuso in una gabbia troppo piccola, pronto ad urlare la sua frustrazione.
Così mi sentivo io.
Non era la prima volta che il vescovo mi richiedesse il servizio di recuperare delle persone da portare al suo cospetto, ma mai un assassino!! Forse l'età gli stava giocando dei brutti scherzi.
Finalmente vedevo in lontananza Camelot, dopo la discesa avrei iniziato il mio lavoro. "Ohh, bravo Diamante, bravo! Ora possiamo rallentare, sei stato splendio!" e così dicendo accarezzai il collo sudato del mio fiero stallone nero. Presi il fischietto che avevo al collo e ci soffiai dentro; presto Rubens era appolliato sul mio braccio.
Bene ora la squadra si preparava ad entrare a Camelot.
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