Il Sole illuminò la stanza dalle piccole finestre, lasciando sul viso di Talia un lieve alone luminoso e svegliandola dal suo sonno.
Sentì così qualcuno che, da dietro le lenzuola appese al filo, preparava qualcosa.
"Siete sveglia?" Chiese Guisgard. "E' ora di colazione. Sono stato dall'uomo che ci ha ospitati ed ho preso alcune cose... niente di sofisticato, sia ben chiaro, come i cibi che vi servivano nel vostro palazzo."
Apparecchiò in tavola ed aggiunse:
"Abbiamo del latte fresco di pecora, focacce e frutta di stagione. Ma non vi sono paggi o ancelle a servirvi il tutto. Mi spiace, ma questo passa il convento."
E sorrise con il suo solito modo di fare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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