"Stamani siete allegra e solare." Disse Guisgard fissandola. "Beh, mi fa piacere..."
Fissò poi le lenzuola appese.
"Già, un vero gentiluomo." Aggiunse. "Ma non ditelo in giro."
E rise di gusto.
Poi, mentre mangiavano, fissando la ragazza, disse:
"Si vede che siete abituata al vostro mondo dorato! Basta vedere come mangiate la focaccia nel latte. Ma dico, possibile che voi nobili non siate in grado di godervi i piaceri della vita come Dio comanda? Lasciate inzuppare troppo la focaccia nel latte! Cosi vi diventerà molliccia e perderà il suo sapore! Ecco, fate come me... un inzuppo rapido e via! Ottima!"
Ma all'improvviso, qualcosa destò la sua attenzione.
Si alzò di scatto e corse alla finestra.
Vide così due uomini che conversavano col padrone di casa e tutti e tre venivano verso la stanza.
"Talia..." disse preoccupato "... forse siamo perduti... arrivano due uomini... credo siano scagnozzi di vostro padre... e qui siamo in trappola..."
Restò un attimo a riflettere e aggiunse:
"Forse abbiamo una possibilità... spettinatevi, presto. E fingete di accomodarvi i capelli, tenendo però il viso coperto ed il capo chinato. E mi raccomando, tenetemi il gioco!"
Un attimo dopo i tre entrarono nella stanza.
"Sono stufo! Stufo!" Cominciò a gridare Guisgard, mentre fingeva di aggiustarsi la giubba. "Me lo diceva mio nonno... non sposarti o perderai la libertà! Ed anche la salute ho perso prendendoti come moglie! Ogni giorno è la solita storia! Sempre a litigare!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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