Vi riporto un passo che ritengo interessante tratto da:
"Storia Insolita di Venezia" di Marcello Brusegan
ed. Newton Compton Editori
"In questa città cosmopolita.....[la prostituzione] era considerato un male necessario oltre che scuola di vita. Il fenomeno delle cortigiane era tollerato e anche quasi incentivato. Fino dal XIV sec erano sottoposte alla vigilanza dalla magistratura dei "Signori della notte" e dei capisestiere..che avevano compiti di polizia.
Non potevano abitare in case comuni, non potevano frequentare le osterie e potevano girare per la città soltanto il sabato.
......Se è vero che lo Stato emanava norme per loro molto restrittive è anche vero che più volte le tutelava con delle leggi appropriate per proteggerle dai suprusi e dalle ancherie a cui spesso andavano incontro. ....Sembra inoltre che, per un certo periodo, il governo veneziano le invitasse a stare sui balconi a seno scoperto per arginare il diffondersi dell'omosessualità.
Era molte:nel censimento fatto a Venezia nel 1509 venivano contate 11.164 "femene da partito", cioè cortigiane. La loro professione non era considerata disonorevole, anzi spesso erano invidiate per il loro tenore di vita e per le amicizie che potevano vantare.....
Proprio per i visitatori stranieri venivano pubblicati veri e propri "cataloghi" di cortigiane con nomi, indirizzi e costo della prestazione."
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