"Sgarbato?" Ripetè infuriato Guisgard. "Già, immagino di avervi rovinato la serata con quell'idiota!"
Si morse quasi la lingua poi aggiunse:
"Statemi a sentire... per quanto mi riguarda potete andare a passeggiare ogni sera con un uomo diverso, ma non voglio rischiare il collo per voi! Non voglio farmi scoprire solo perchè sbattete le ciglia ad ogni aitante bell'imbusto che vi appare davanti!"
Si fermò, respirò forte, come a voler mandare giù tutta la rabbia, e concluse:
"Che vi importa se vado o meno a quel convento? Cambia qualcosa per voi se ci lascio la pelle?"
E quando Talia riuscì a liberarsi dalla sua presa, lui le rispose:
"Cosa mi succede? Beh, se non l'avete capito da sola allora è inutile spiegarvelo..."
La fissò a lungo, con i suoi occhi rossi di rabbia, mentre dal cielo una fitta pioggia cominciò a cadere giù.