"Milady, la giustizia ha già fatto il suo corso!" Disse Cosimus ad Elisabeth. "E voi giungete tardi! Guisgard è colpevole e troverà la giusta condanna. Ora è tardi. Vi auguro la buonanotte, milady!"
E detto questo, Cosimus si mise a dormire.
Il bosco era semibuio, quasi avvolto dal lungo manto del crepuscolo.
La ragazza, vestita solo con una lunga camincia bianca, era immobile ed i lunghi capelli biondi ne coprivano il volto.
"Non posso trattenermi oltre... lui potrebbe tornare..." disse ad Elisabeth.
Ad un tratto si udì il rintocco di una campana lontana.
Un' ombra cominciò ad avanzare.
"Eccolo, è lui..." sussurrò la ragazza.
Elisabeth cercò allora di scorgere il volto di quell'ombra, ma il buio ne celava i tratti.
"Il capitano sta arrivando!" Gridò all'improvviso un uomo a cavallo che comparve all'improvviso. "Lui è qui! Forza, prepariamoci... ha promesso che ci addestrerà a tirare di spada!"
Elisabeth si voltò di nuovo verso quella ragazza e si accorse che la sua camicia era ora macchiata di vivo sangue....
"Aiutami..." sussurrò la ragazza.
Elisabeth si svegliò di soprassalto.
Era ancora buio e l'aria fresca della notte rendeva il cielo limpido.
Intorno a lei c'era solo silenzio, interrotto solo dai passi delle guardie di Cosimus, impegnati con i loro turni di guardia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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