Discussione: Fuga nel Crepuscolo
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Vecchio 05-08-2010, 12.26.44   #490
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Lo guardai uscire mentre sua zia mi trascinava vicino al fuoco, ero triste. Forse il problema non era Iwan, e non ero nemmeno io... ma questo pensiero non mi impedì, poco dopo, di odiarmi mentre mi andavo a coricare.
Continuai a rigirarmi nel letto per tutta la notte. Ero inquieta, agitata, preoccupata per quella testa calda che avrebbe rischiato di farsi ammazzare senza un vero perché... fu in quello stato di mezza coscienza tra il sonno e la veglia che rividi l'ennesimo stralcio di vita passata, rividi Raphael...


Lui era disteso sul letto, le spalle e la testa poggiati su di un soffice cuscino, la mani posate sul risvolto candido della coperta; io ero in piedi, prendevo in mano mille oggetti e mille li riposavo al loro posto, nell'assurdo tentativo di tenermi occupata per non pensare.
“Che cosa fai?” la sua voce mi raggiunse, melodiosa ma intrisa di quel tono ironico e un po' canzonatorio che sempre aveva.
“Metto in ordine!” risposi, accennando distrattamente alla stanza, già perfettamente ordinata.
“Vieni qui!”
Obbedii e mi avvicinai al letto, sedendomi sulle coperte.
“Allora... Che cosa c'è?” chiese Raphael, spostandomi una ciocca di capelli da davanti agli occhi.
“Ho paura!” mormorai, era la prima volta che glielo dicevo.
“Perché?”
Scossi la testa vigorosamente.
“Lo so!” disse lui per me “Hai sentito dire che...”
“Non dirlo!” lo interruppi: mi sembrava che, se l'avessimo detto, ne avremmo decretato l'ineluttabilità.
“Andrà tutto bene!” mi incoraggiò lui.
“Non mi lascerai, allora?” mormorai, con un tono che sapeva di preghiera.
Lui sorrise, sorrideva sempre quando era con me... era una della cose che mi piacevano di lui... poi rispose: “Temo non dipenda da me!”
“Lo so!” dissi, comprendendo la stupidità di quello che avevo detto.
Restammo così, in silenzio, ancora per un po' poi lui prese la mia mano tra le sue: “Devi promettermi una cosa!” disse “Devi promettermi che non ti arrenderai! Tu non sei come loro, non fare che le loro leggi spengano la tua voglia di vivere!”
“Non potrò farcela da sola!” obbiettai con le lacrime agli occhi.
“Ma certo che puoi!” mi riprese “Ce la farai, vedrai... sei in gamba!”
Allora mi piegai e lo abbracciai forte, lui ricambiò l'abbraccio per un istante, poi mi allontanò: “E' meglio che tu vada, ora!” disse in fretta “E' tardi!”
Annuii e mi alzai: “Ci vediamo domani?”
Lui non rispose, si limitò a sorridermi.
Ero già sulla porta quando mi richiamò: “Ti adoro!” mi disse “Sei sempre stata la mia preferita... lo sai, vero? Sei la mia migliore amica!”
Sorrisi: “Sono più che una tua amica, sciocco!”
Lui scosse la testa: “Non è vero! Avere gli stessi genitori è una cosa che capita! Essere fratello e sorella è una cosa che ci è capitata... i fratelli non si scelgono. Gli amici si! E tu sei l'unica amica che io abbia mai desiderato!”
“Anche tu sei il mio migliore amico!” risposi “Anzi...” soggiunsi ridendo “Sei l'unico uomo della mia vita!”
Anche lui rise: “Tra qualche anno cambierai idea su questo, vedrai...”
Stavo già uscendo quando lo sentii soggiungere: “...e vorrei tanto essere ancora vivo per vederlo, quel millantatore!”
Forse lui già sapeva che quella ferita profonda all'addome, che l'avava costretto a letto appena due giorni prima, l'avrebbe portato via nel giro delle due ore successive.
Io non lo sapevo, ma quella fu l'ultima volta che gli parlai.


Mi svegliai con una strana sensazione addosso, la stessa ansia con la quale mi ero addormentata ma con l'aggiunta di qualcosa di nuovo a cui non riuscivo a dare un nome. Pensai a Guisgard un momento, a cosa gli stesse passando per la testa... Nervosamente mi alzai e andai vicino alla finestra, doveva essere quasi l'alba a giudicare da quella luce indefinita che colorava ogni cosa con strane sfumature, l'aria fuori era brumosa e umida, come se fosse smesso di piovere da poco. Appoggiai la fronte al vetro freddo della finestra e chiusi gli occhi, desiderando scomparire in quella nebbia, sciogliermi tra quelle minuscole goccioline e svanire.
Le ultime parole di Raphael mi risuonarono di nuovo nelle orecchie. Sorrisi. Già!
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."


Ultima modifica di Talia : 05-08-2010 alle ore 12.52.00.
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