Guisgard sentì un'incredibile rabbia crescere dentro di sè.
Raggiunse Talia e se la caricò sulle spalle.
"Che idiota che sono!" Disse. "Rischiare il collo per voi! Forse la mia più grande disgrazia è stata quella di incontrarvi! Sin da Camelot! Ero braccato, inseguito si, ma almeno i miei inseguitori erano i miei unici pensieri! Ora invece... che idiota che sono! Beh, lasciatevole dire, lady Talia di Carcassonne... preferisco finire alla gogna o alla forca, che pensare a voi! E voi di me non avete capito niente! Niente! Ed ora scusatemi, ma ho molta fretta!"
Accellerò il passo, sempre con lei sulle spalle, e raggiunse il borgo.
I due, in quella particolarissima situazione, attraversarono tutto il borgo, tre gli sguardi divertiti dei passanti.
Fino a giungere a casa.
"Guisgard, Talia!" Esclamò la zia nel vederli.
"Ecco, qui non farete danni!" Disse Guisgard gettando Talia sul letto.
"Ma cosa accade?" Chiese la zia.
"Nulla... dalle una tisana rilassante, così calmerà i suoi bollenti spiriti!" Rispose Guisgard.
"E tu dove vai?" Domandò la zia.
"Ho un appuntamento!" E presa la sua spada uscì sbattendo la porta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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