Quella stanza era umida e semibuia.
L'oscurità era a fatica squarciata dalla candela posta sul vecchio tavolo.
Ad un tratto Talia sentì dei passi risalire dalle scale.
La chiave della serratura cominciò a girare e la porta, cigolando, si aprì.
Due soldati con una torcia si fermarono sull'uscio, mentre una terza persona entrò nella stanza.
"Come state, milady?" cominciò a chiedere Cosimus a Talia. "Spero che la nostra ospitalità sia degna della figlia del visconte di Carcassonne!" E rise con ambiguità.
Si avvicinò e la osservò con attenzione.
"Siete davvero bella, milady..." aggiunse "... troppo bella per non affascinare il nostro prode Guisgard... peccato che sarete anche la sua rovina!" E si abbandonò ad una malefica risata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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