Nel frattempo, in casa degli zii di Guisgard la tensione era alle stelle.
Guisgard camminava nervosamente per la stanza e quasi ad intervalli regolari si fervama a tirare pugni sulla pietra del camino.
"Cerca di star calmo, figliolo." Gli disse lo zio. "Dobbiamo capire chi ha portato via Talia! Chi può essere stato?"
"Che il diavolo mi porti se lo so!" Rispose Guisgard, senza smettere di andare avanti ed indietro per la stanza.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Era Polgara.
Appena ascoltate le sue parole, Guisgard e Tisson si scambiarono un veloce sguardo d'intesa.
"Cosa vi è accaduto di preciso, milady?" Chiese Tisson. "Mi chiamo Guisgard e ditemi cosa posso fare per voi."
"Guisgard?" Intervenne lo zio. "Ma lui..."
Guisgard lo interruppe scuotendolo.
"Recati nel fienile" prese a dire poi a Tisson "e sella il cavallo, così da poter condurre la nostra bella dama alla sua casa... proteggendola da eventuali altri pericoli."
"Vi prego di seguirmi, milady..." la invitò Tisson, dopo aver scambiato un rapido cenno con Guisgard.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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