Elisabeth e Morrigan, grazie al potere delle pietre erano giunte nella torre.
Ma mentre salivano le scale si ritrovarono in una camera ampia e senza né quadri, nè arredi.
L'aria era viziata di chiuso ed una gran umidità filtrava dalle vecchie e consumate murature.
Ad un tratto una velata nebbia cominciò a salire.
Qualcosa di indefinito avvolse le due donne.
Erano in una sorta di selva.
All'improvviso sentirono il pianto di un bambino.
E poco distante da loro, accovacciata sotto un robusto noce, vi era una donna avvolta da un nero mantello.
E teneva fra le mani un bambino.
"Sapevo che ci saremmo riviste" cominciò a dire la donna "ma non immaginavo che tu fossi tanto avventata, Elisabeth..."
E mentre parlava, tentava di cullare il suo bambino che piangeva sempre più.
"Tu e la tua novella seguace" continuò indicando Morrigan "avete sottovalutato il potere che ci protegge... gli antichi dei dei boschi e delle acque furono sconfitti tempo fa dalla Fede dell'unico Dio... ma l'unica Fede è animata anche da mondi inferiori, vivi e reali, in cui dominano potenze senza eguali..."
In quel momento il bambino smise di piangere e si voltò verso Elisabeth E morrigan.
Un diabolico ghigno sorse allora sul suo deforme e mostruoso volto.
Un attimo dopo Elisabeth vide le sue pietre mutarsi in tizzoni informi e consumati.