L'ingresso nella torre era stato fin troppo facile.
Non stava dubitando della potenza di Elisabeth e delle sua arti. Stava dubitando dell'apparente impreparazione dei loro nemici. Dovevano essere asserragliati da qualche parte, in agguato buio e nel silenzio. Non c'era da fidarsi.
Salirono le scale deserte, fino ad una stanza ampia e spoglia. L'aria era stantia, la luce fioca. D'un tratto, una strana nebbia le avvolse... che stregoneria è mai questa?... lo spazio intorno a loro cominciava a cambiare... una foresta... alberi nodosi dai rami contorti... stridii, scricchiolii... il pianto di un bambino... la nebbia sembrava braccarla, afferarla in una stretta, e Morrigan non riusciva a sottrarsi. Insieme a quelle visioni inaspettate, a quei rumori, la nebbia le stava portando alla mente lontane, ossessive visioni... visioni che potevano conforderla.
Accovacciata sotto un robusto noce, una donna avvolta da un nero mantello stringeva al petto un bambino. Morrigan ebbe l'impressione di sentirla ridere, ridere forte, anche se il viso della donna era immobile. Si strinse un po' più ad Elisabeth, iniziò a parlarle nella sua mente... magia... magia... voi parlate di magia buona e di magia cattiva, Elisabeth... ne parlate come se conosceste il modo per distinguerle... ma io, Morrigan, io non so... sono confusa... voi conoscete qual'è il mio potere, Elisabeth? Non ve l'ho mai rivelato, ma voi dovete averlo già intuito... un potere che forse non è un dono... un dono che è insieme maledizione... io non ho più madre, nè padre, Elisabeth... essi mi hanno abbandonato, terrorizzati nel vedere la distruzione che la loro bambina era capace di dispensare come se avesse sparso semi in un campo... sono stata da allora mercenaria, al soldo di chiunque chiedesse il mio servigio... ma non era per i soldi, no!... nell'estasi della battaglia, lo confesso, esultavo nel vedere che potevo distruggere il mio nemico con un solo sguardo... non mi sono mai chiesta se la mia battaglia fosse per il bene o per male, semplicemente perchè troppe volte il mio cuore non avrebbe voluto conoscere quella risposta... ma voi, voi che nemmeno mi conoscevate, mi avete chiamata e mi avete voluta con voi, e avete creduto in me... creduto davvero che potessi servire il bene!
In quel momento vide il bambino smettere di piangere e voltarsi verso di loro. Un diabolico ghigno sorse allora sul suo deforme e mostruoso volto.
Un attimo dopo Elisabeth vide le sue pietre mutarsi in tizzoni informi e consumati, e Morrigan sentì una rabbia sorda e violenta che le saliva alla testa... vedete, Elisabeth? Fino a questo momento la vostra nobiltà d'animo mi ha fatto vergognare della mia natura... una natura che mi non distingue affatto da coloro che voi disprezzate e combattete... ma è la mia natura, e questa donna e il mostro che tiene in grembo, ora hanno osato minacciarvi, minacciare voi!
E Morrigan prese a fissare con intensità il bambino deforme e a recitare lentamente una frase tra le labbra... io sono Morrigan... inseguirò il nemico con il mio sguardo, lo inseguirò senza sosta, distruggerò colui su cui ho posato gli occhi... poichè egli ha osato distruggere le vostre pietre, io adesso distruggerò lui!
__________________
"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 01-09-2010 alle ore 07.32.44.
|