Me ne stavo seduta a terra, immobile… ero frustrata, arrabbiata con me stessa per ciò che era successo ai cavalieri di Borgogna, senza che io potessi alzare neanche un dito per loro.
Ad un tratto la porta della mia cella si aprì di nuovo e, del tutto inaspettatamente, entrò un giovane frate. Mi alzai, quindi, e mi fermai davanti a lui.
“Il mio nome è Talia…” risposi, stupita dal tono gentile della sua domanda e dalla calma nella sua voce “E una confessione, forse, è proprio ciò di cui ho bisogno, poiché non so cosa ne sarà della mia vita tra poco…”
Su sua richiesta la donna ci lasciò, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle, e non appena restammo soli io mi avvicinai un poco a lui e mormorai: “Ma voi dovete credermi, fratello, non è per qualche colpa che sono finita qui! Una sorte sventurata mi ci condusse! E il capitano di questa torre, Cosimus, è un uomo malvagio… Fuggite, dunque, mio buon frate… voi che potete fuggite lontano!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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