"Adoro le donne ardimentose!" Disse uno di loro facendosi avanti.
"Vai, Gawrosh, è tutta tua!" Lo incitavano gli altri.
Mion restò ancora a fissare il corpo senza vita di quel cavaliere ucciso dal solo sguardo di Morrigan.
"Alza la testa, cane!" Gli disse uno dei cavalieri. "Vuoi scommettere che le piacera? E tu che volevi difendere le sue virtù!" E rise forte.
Mion allora, finalmente, rialzò lo sguardo e fissò Morrigan.
Appariva determinata, coraggiosa, fiera e forse indifferente.
Ma non era così.
Mion sapeva leggere nei suoi occhi, l'unica via che conducevano al suo cuore.
Gli occhi lucidi ed inumiditi da un sordo e temuto dolore.
Un dolore che nasceva dal cuore.
Dolore e paura.
Questo Mion vide in Morrigan.
Il cavaliere si avvicinava a lei, facendo versi e gesti osceni, mentre tutti già pregustavano la scena.
La mano di Mion allora afferrò la sua spada e silenzioso si alzò da terra.
Un attimo dopo il cavaliere accanto a sé era a terra, in un lago di sangue.
Si lanciò allora su altri due e li trafisse.
Ma in quel momento tutti si voltarono verso di lui.
"Uccidetelo!" Urlò uno di loro.
Una freccia di balestra trafisse la sua mano disarmandolo.
"Accoppalo, a questo bastardo!"
"Fermi tutti!" Ordinò una voce. "In nome di sua grazia il vescovo di Avignone, deponete le armi!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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