La furia del duello.
La forza data all'odio.
Non è poi tanto diversa dalla forza che può dare l'amore.
Chi lo so sa.
Cosimus era forte ed animato da vivo odio.
Guisgard lottava per liberarsi.
Liberarsi dall'odio di Cosimus, ma anche dai suoi fantasmi.
Vincere quel duello. Ma poi?
Ma lo scorrere degli eventi era implacabile.
La vita non si ferma davanti a noi.
Un romanzo.
Qualcuno ha detto che la vita è come un romanzo.
Ed il finale non è mai scontato.
Ed ora come ora tutto appariva come un immenso dramma.
Il braccio di Cosimus era saldo, la sua spade temibile.
"Val la pena per te vivere?" Chiese in un attimo di viva esaltazione.
Guisgard lo fissava senza rispondere nulla.
E quel duello sembrava interminabile, tanto, quasi, da fiaccare Elisabeth ed il suo potere.
L'anello, simbolo di fiducia, legame e fedeltà, sembrava voler scivolare via.
Come la gioia, la felicità.
La gioia di vivere...
"Quando diventasti cavaliere" gridò Cosimus proprio nel bel mezzo della battaglia "sognavi per te un giorno una morte gloriosa? Ebbene, sappi che morirai in questa foresta e sarai ricordato come un vile assassino!"
"Come te?" Rispose Guisgard. "Si, come te..."
E rispose con vigore ai suoi colpi.
Ma ad un tratto la nebbia cominciò a diradarsi.
Tutto all'improvviso.
Il Sole iniziò a scaldare ed illuminare quell'angolo di foresta.
E i due combattenti apparvero di nuovo agli occhi del mondo.
Quello reale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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