Nel frattempo, nella foresta la battaglia era ormai conclusa.
Maladesh portò le cure a Tisson, ferito nella battaglia.
Guisgard raggiunse il carro e fu accolto da un Tisson raggiante, nonostante la ferita.
"E' finita, Guis!" Disse. "Sei libero!"
Guisgard rispose con un sorriso.
Poi chiese:
"E' grave quella ferita?"
"No, solo un graffio." Rispose Maladesh, mentre medicava Tisson.
Poi, guardando il corpo del suo assistente morto, aggiunse:
"Ora pensiamo a seppellire i nostri morti..."
Ma prima che Boise ed i suoi ripartissero, Guisgard si avvicinò al cavallo di quel cavaliere.
"Sono dunque libero?" Chiese.
"Lo siete." Rispose Boise. "Come il vento."
"A chi devo quindi la mia salvezza?" Chiese Guisgard.
"Alla vostra innocenza, suppongo." Rispose Boise. "Il giudizio di sua grazia è infallibile!"
"Cosa accadrà a Cosimus?"
"Sarà processato davanti al vescovo. Voi cosa farete? Ho sentito che avete lasciato un buon ricordo nella guardia vescovile."
"Non so..." Rispose Guisgar.
"Ora noi andiamo" disse congedandosi Boise "ma fossi in voi passerei per Avignone quando sua grazia tornerà dalla Borgogna."
"Borgogna?" Chiese Guisgard.
"Si, parteciperà alle nozze del duca con lady Talia!"
A quelle parole Guisgard sentì il sangue gelarsi.
Restò in silenzio, come trafitto a morte da un nemico implacabile.
Non sentì più il dolore per le ferite, nè la stanchezza per il duello.
Rimase da solo a fissare il vuoto, mentre la foresta riprendeva i suoi colori e ed i suoi suoni.