Non riusciva a credere di averle, davvero udite, quelle parole. Erano quelle da sempre immaginate, sognate, sperate, e mai nessuno gliele aveva dette prima d'ora. Aveva da sempre nascosto il suo tesoro e la sua anima, per timore di essere dagli altri rifiutata, come lo era stata da bambina... e ora quell'uomo le aveva restituito la coscienza di se stessa... l'idea che quel tesoro fosse davvero prezioso, ma che sfuggisse semplicemente allo sguardo distratto degli altri che aveva incontrato... ma non al suo, non a quello di Mion!! E nel suo cuore la felicità si sciolse in mille note di gioia cantate agli dei!
Quell'emozione fece trasalire Morrigan e per un istante le velò il viso. Si staccò appena dal suo abbraccio, si portò un dito alle labbra, come intenta a riflettere su qualcosa che non sapeva risolvere.
"Forse a te piaceranno i pantaloni di pelle e gli stivali di cuoio, ma dubito che ugualmente possano piacere ad uno dei vostri preti..." mormorò.
Quindi levò su di lui uno sguardo serio, preoccupato.
"Guardami bene, Mion... ma come faccio a sposarti? Sono una pagana, una strega, come dicono tutti... come faccio a sposarti, amor mio?
E quest'ultimo interrogativo la fece quasi diventare triste.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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